sabato 19 febbraio 2022

I COLLEZIONISTI D'ARTE SONO MORTI !

 


Il collezionista d'Arte è sempre stato un personaggio chiave per il mondo dell'Arte, e ultimamente sono in via di estinzione per via del web e dell'era digitale. Ovviamente per inseguire il mercato, noi artisti ci siamo inventati gli Nft, che sono la diretta risposta dei Bitcoin inventati dal  mercato azionario..ma questa è un altra storia che racconterò in un altra occasione.

Il collezionista di cui parlo io è fatto di tutta altra pasta, vuole ammirare l'opera e provare direttamente la sindrome di di Stendhal. Vuole prendere la sua auto alle 2:00 del mattino e recarsi in un luogo segreto, aprire il suo caveau e ammirare il  Van Gogh, di cui nessuno conosce l'esistenza.

ll collezionista è sempre stato un personaggio eccentrico, forse perchè  vuole a suo modo costruire una sua opera attraverso l'unione di altri artisti. C'è il collezionista del minimalismo, il collezionista del naturalismo ottocentesco, oppure quello che ricerca le opere degli artisti emergenti che nessuno conosce ,ma che per lui in un futuro non molto prossimo sono i nuovi Maurizio Cattelan.

Questa persona è un amante dell' originalità e del possesso, ma esistono anche persone che pensano solo al mercato e ai guadagni che ne comporta, ed ogni volta che un collezionista riesce ad acquistare un capolavoro, non solo si aggiunge un altro tassello alla sua collezione, ma trova un altro pezzo di se e compie un altro passo per realizzare il suo sogno, che è quello di realizzare proprio come un vero artista la sua opera Omnia , il suo messaggio al mondo. Devo dire che per comprendere la sua interiorità, forse non basterebbero tre stagioni su Netflix.

Ora però, questo tipo di personaggio è in fase di estinzione. Dico questo perchè vedo mostre e partecipo a fiere d'Arte  frequentato solamente da artisti e galleristi, e devo dire che i salotti d'Arte sono piuttosto squallidi. Sarà per la venuta di Amazon o dell'oggettistica di Arredo di Ikea o Leroy Merlin, ma ci hanno abituati , o per meglio dire ci siamo abituati alla mediocrità, ci siamo allontanati dalla bellezza e dalla cultura. Ci siamo convinti di poter trovare tutto sul nostro smartphone. 

Ma vedere la Gioconda sul video del telefonino, non ha lo stesso gusto che prendere la macchina, farsi un viaggio con la donna che amiamo, un amico ed entrare al Louvre per ammirarla dal vivo, sentire il profumo che emana, e magari immaginare Leonardo da Vinci, che da le disposizioni per eseguire il dipinto al meglio e cogliere l'essenza della Monnalisa. 

Senza contare poi il modo in cui arrediamo la nostra casa o il nostro ufficio. Uno è il nostro nido e l'altro è il posto dove passiamo una grossa parte della nostra vita. Vedo uffici vuoti e senza anima, arredati con fiori finti e sedie prive di anima. Siamo presi tutto il giorno dagli impegni quotidiani e dai debiti per apparire come gli altri . 

Be il collezionista puro, non ama apparire, ha il superpotere dell'invisibilità, e mostra i suoi capolavori solo a chi lo merita. 

L'arte non è per tutti, ma per pochi eletti.


 
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sabato 12 febbraio 2022

I MURALES SONO MEGLIO DELLA PUBBLICITA'

" Immagina una città in cui i graffiti non fossero illegali, una città in cui tutti potessero disegnare dove vogliono. Dove ogni strada fosse inondata di miriadi di colori e brevi espressioni. Dove aspettare in piedi l'autobus alla fermata non fosse mai noioso. Una città che desse l'impressione di una festa aperta a tutti, non solo agli agenti immobiliari  ai magnati del business. Immagina una città cosi e scostati dal muro - la vernice è fresca."
Banksy




I murales mi emozionano, mi attrae la street art, le tag invece sono affascinanti e sono una nuova calligrafia che sono l'iniziazione di un nuovo artista . Molti scrittori giornalisti definiscono i graffiti o i murales una forma di degrado antiquata e di degrado, ma io penso che dietro tutte le loro critiche ci sia un pò di invidia, soprattutto nella libertà di espressione che questi artisti hanno rispetto agli scrittori che devono rispettare delle regole per poter pubblicare e guadagnare dai loro articoli.  

Il murales cambia il volto delle città, in alcune sue parti, specialmente delle zone dove la bellezza del mondo non sempre riesce ad emergere. Così immaginate di vivere in un quartiere, in un palazzo grigio, anonimo, e, tornati dalle vacanze, non riconoscere più il proprio edificio di residenza. È quello che può accadere a chi vive in un edificio in periferia . Talvolta l'artista  decide  di intervenire per trasformare un banale muro vuoto in una scena piena di vita. I personaggi scelti negli affreschi dell'artista , realizzati  in trompe d'oeil, sono in genere tutti soggetti atti alla bellezza e alla fantasia, e alla creatività  In tutte le città necessitano interventi in grado di abbellire zone più degradate e l'arte ha questo scopo, compresa quella degli artisti Writer . Anche io ho realizzato delle opere che potete vedere nel mio sito : www.crisdesignarte.com .

Molto spesso siamo occupati dai nostri impegni e viaggiando da un posto ad un altro in auto o in bicicletta , mi sono accorto che i muri degli edifici pubblici e privati soprattutto in periferia sono tappezzati di manifesti pubblicitari, ma nessuno dice nulla , nessuno obbietta , nessuno  si accorge che i pubblicitari si appropriano di spazi talvolta enormi per influenzarci con i loro messaggi subliminali . Certo in alcune occasioni come la pubblicità della Benetton ,ci sono stati fotografi che hanno creato con la pubblicità polemiche e capolavori ,attuali ancora oggi. Ma vogliamo mettere con la bellezza di un opera d'Arte di uno Street Artist , che realizza il suo pensiero e il suo modo di vedere il mondo?
L'artista mostra il suo punto di vista del mondo, mentre al  pubblicitario interessa vendere il prodotto.

Resta solo una cosa da dire per concludere . La guerra tra pubblicitari e artisti è ancora aperta, e purtroppo durerà ancora a lungo. Non si fanno compromessi ne prigionieri , e come la frase di un celebre film : " Ne resterà soltanto uno!"




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sabato 5 febbraio 2022

Se compri Arte alle fiere, sei un pollo d'allevamento!

 






La prima cosa che si dovrebbe fare quando si parla di arte, è vedere se l’artista che piace viene acquistato perché piace o perché è quotato. Prima di arrivare agli argomenti scottanti vorrei sfatare il mito di tutti gli esperti di arte con il sinonimo di art dealer, galleristi, critici, che si riempiono sempre la bocca di parolone altisonanti verso i loro artisti o fenomeni senza sapere neanche loro cosa stanno dicendo .

 Questi “esperti” solitamente sono molto spesso ex artisti che non avendo avuto successo si inventano un nuovo mestiere sempre rimanendo nel loro settore. Il loro nuovo lavoro o attività, è quella di organizzare eventi, aste, concorsi oppure scrivere recensioni solo di professionisti accuratamente selezionati. Questa filastrocca ormai è diventata talmente cantata che gli artisti hanno finito per crederla una realtà vera, o ancor peggio l’unico sistema per “farsi notare”. 

Mostre, fiere, eventi anche all’astero, oramai sono diventata un abitudine per questi artistucoli che credono a Babbo Natale, e non si rendono conto che sono solamente l’ago nel pagliaio. Vallo a spiegare a questi galleristi, giornalisti e critici sgarbittari che fanno male e che nuociono all’arte. Questi fanno soldi a palate, e vogliono continuare … e a mio parere fanno molto bene. Ovviamente questo sistema ha un tempo limite , quindi devono mungere la mucca finchè c'è il latte ..poi spariscono .

Ecco perchè non devi assolutamente comprare da queste persone , perchè poi prova a rivendere l'opera ad altri se ci riesci . Nessuno e ripeto nessuno sborserà mai quanto hai pagato tu . In questi casi se hai comprato a cento , se sei fortunato ti riacquistano l'opera a 10 se ti va bene . 

 Probabilmente gli artisti che si affidano a questi personaggi lo fanno perché hanno sentito che è l’unica possibilità per farsi vedere e notare ma è una grossa  cazzata. Dico questo perché molti pittori hanno attraversato queste esperienze, me compreso.. ripeto; potete visitare il mio sito: crisdesignarte.com, li c’è tutto il mio percorso artistico.Per vedere tutto ciò basta andare alle fiere d’arte ..ci sono solo artisti e qualche vip che gironzola e cerca l’arte vera, quella che costa e il padiglione  che può dargli da lavorare. Non il pittore  della domenica che richiede foto inutili, screditandosi cosi al suo pubblico. L’artista dovrebbe rimanere neutro e parlare solamente con le sue opere, senza mischiarsi in politica.

 Avete mai sentito un artista raccontare le sue opere, non credo.  Non è capace e nessuno gli ha detto che dovrebbe farlo. Avete mai sentito i critici e questi galleristi raccontare in profondità le motivazioni che li hanno spinti a scegliere un opera anziché un'altra?. Se provate a porgli queste domande vi guarderanno come degli alieni ,.. “ca..zo sta dicendo questo qua?” Ormai il sistema è questo in Italia e nell’arte in primis!! Chi fa e crea non parla, e chi non fa parla e giudica quello che fanno gli altri. Trovatemi voi un altro artista che parla di certi argomenti e gli introduce nelle sue opere. Ma poi anche i critici con le loro belle parole, che ti descrivono l’opera nei minimi dettagli, e poi  dopo averli ascoltati ti dici..e allora? ..e quindi?   

Tutto questo non mi dice un c..zo, e di certo non mi ha convinto a comprare l’opera solo perché ne hai parlato tu! Solo gli artisti grossi e famosi parlano di arte e dei loro temi ma sta gente che ti dice, che ti insegna? Ti insegna a creare un profilo su instagram ..e a seguire l’ispirazione le emozioni. Siamo nel terzo millennio e stanno ancora a parlare di ste cose, cinquemila anni di Arte e mi dici sempre ste cose ripetute all’infinito ..dov’è il surrealismo, la metafisica, l’arte povera..i movimenti artistici. Non me ne frega niente se Guttuso stava con Marta Marzotto, io ho fame ..fame di arte, di concetti e vibrazioni, voglio crescere. E tu come esperto dell’Arte mi devi dare da mangiare. 

 Quindi chi acquista questa arte, scultura o pittura che sia, non fa un buon investimento, perchè è destinata a scomparire entro breve tempo finendo nel dimenticatoio, e quindi non può valere niente, non ci sono le basi ..le fondamenta. Un opera deve trasportarti, incuriosirti..nutrirti e farti porre delle domande, alla quale forse non troverai mai risposta. Tecnica e significato si devono fondere, solo allora sentirai quella sensazione che ti appaga. Certo io dico sempre che, uno dei migliori modi per acquistare un opera è girarla e vedere il suo curriculum, timbri, certificazioni, mostre effettuate, pubblicazioni ecc. Il dietro di un opera è come quello di una bella donna, parla sempre anche quando è fermo. 

Gli artisti che io chiamo della domenica, che poi sono quelli che ho elencato sopra, non sanno nulla di tutto questo, fanno quello che gli dice l’approfittatore di turno che vuole lucrare il più possibile ..e fa bene ..le pecore devono essere scannate punto. Ben ti stà!!!informati cazzo, svegliati! Questi pittori sono egocentrici piuttosto che tenere le opere in cantina pagano per vederle appese, anche se non valgono nulla..e facendo cosi ..non varranno mai nulla, puoi pubblicare ventimila volte al giorno, spazzatura era ieri e spazzatura è anche oggi. 

Non ascoltate quello che dice la gente, girate il quadro e attraverso quello che c’è scritto dietro, fate le vostre valutazioni, due parole son poche e tre sono troppe! Un altro sistema e richiedere al mercante la possibilità di rivenderlo. Se un mercante d’Arte è disposto a ricomprare il dipinto state pur certi che l’opera vale. Perciò il sistema migliore per comprare ad Arte è dall’artista stesso, lui vi può raccontare tutti i segreti dell’opera e lui può dirvi il prezzo reale. 

 D’Altronde non c’è migliore prova di una foto con l’opera e l’artista insieme, per certificare l’acquisto. Quindi per comprare un opera d’Arte sia un dipinto oppure una scultura, non basatevi solo su chi racconta esposizioni, recensioni di Vip, foto con storici dell’arte ecc. Il quadro deve essere fatto bene, deve avere uno stile originale e deve dire qualcosa..qualcosa che sentivate dentro di voi ma che ..ancora non comprendevate. La pittura non si possiede e non si compra solo se è esposta, perché è li, perché non era stata ancora venduta..cosa c’è scritto dietro.

 Giustamente la pittura di un artista emergente non deve e non può costare come quella di artisti grossi presenti nei musei del mondo, anzi deve essere accessibile e deve garantire originalità ed originarietà.

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martedì 1 febbraio 2022

LA DIFFERENZA TRA MERCATO DELL'ARTE E QUELLO AZIONARIO



 Caratteristica comune che qualifica gli investitori di tutto il mondo è la costante ricerca di asset o prodotti di investimento che possano impattare positivamente sul rendimento dei loro portafogli. Nonostante il collezionismo d’arte sia un fenomeno d’antica tradizione, seppur promosso da motivazioni differenti all’interno delle specifiche epoche storiche, sono stati soprattutto gli ultimi anni che hanno visto un incremento strutturato dell’attenzione rivolta dagli investitori a tali tematiche, anche grazie alle ottime prestazioni registrate.In un periodo in cui i tradizionali asset finanziari non hanno conseguito a pieno i risultati attesi, anzi si sono dimostrati molto deludenti, l’esigenza di rivolgersi ad altri mercati ha assunto maggior vigore. Tra le differenti alternative, ha guadagnato sempre più popolarità l’investimento artistico, anche perché l’arte avendo poca affinità con i classici prodotti di investimento, viene correntemente considerata adatta a diversificare il rischio assoggettato al singolo portafoglio di investimento.

Prima di agire bisogna però aver chiaro che non è corretto guardare il mercato dell’arte come quello finanziario; ecco i principali motivi di questo:

La regolamentazione del mercato.

Il mercato dell’arte non è regolamentato come il mercato azionario. A differenza di questo, il primo non prevede, ancora oggi, la presenza di organi governativi con funzioni di sorveglianza. Il mercato dell’arte si limita ad avere una serie di best practices, che sono andate delineandosi nel corso del tempo, ma che non sono ottemperate da tutte le istituzioni attive all’interno dello stesso.
Il mercato dell’arte tende dunque a differenziarsi da quelli finanziari, mostrando invece maggiori analogie con il mercato immobiliare; i due presentano infatti difficoltà simili in relazione al controllo dei prezzi e una non unità di tempo e di spazio entro cui avvengono le transazioni.

Il timing dell’investimento.

Il mercato dell’arte è relativamente illiquido. Anche in questo simile al mercato immobiliare. Mentre azioni e obbligazioni possono essere acquistate e vendute in qualsiasi momento, con scambi rapidi e continui, l’investimento in arte necessita di tempi differenti. Case d’asta, intermediari e gallerie adottano infatti processi che si qualificano come atti di medio-lungo termine.
Al contempo però, non dobbiamo vedere a tutto ciò solo in termini negativi. L’illiquidità, infatti, è ciò che rende l’investimento in arte una valida alternativa rispetto ad altri asset: qualificando il mercato artistico come più sicuro e molto meno volatile rispetto a quello azionario.



I costi accessori.

Quando si conclude un’operazione di compravendita non di rado si assommano ad essa costi di transazione. Questi si legano intrinsecamente alla tipologia di prodotto negoziato e alla struttura del mercato di riferimento e degli operatori in esso attivi. Alla luce di ciò, non è difficile comprendere le motivazioni che definiscono costi di transazione generalmente più elevati nel mercato artistico, come in quello immobiliare, rispetto a quello finanziario, che rimangono in capo all’acquirente.

Mancanza di trasparenza.

Il mercato dell’arte non è propriamente quello che potremmo definire un libro aperto. Solo i dati delle aste sono resi disponibili al pubblico in assoluta trasparenza. A differenza, gli altri soggetti attivi sul mercato sono soliti operare lasciando sconosciuti i fattori delle negoziazioni poste in essere (prezzi, informazioni sugli acquirenti…).
A questo si aggiunge il fatto che le informazioni, anche laddove vengono pubblicizzate, non sono rese disponibili immediatamente, contrariamente a quanto avviene sul mercato azionario in cui i prezzi sono tracciati e diffusi con continuità.
Per fornire una maggiore trasparenza, anche nel mercato dell’arte sono stati introdotti specifici indici di settore, cercando di facilitare l’accesso e la diffusione di informazioni in merito. Ma anche questi, in massima parte, presentano vizi di forma che li rendono descrittori poco puntuali nel raccontare la realtà.

Oneri a carico dell’investitore.

Da ultimo vale evidenziare il fatto che chi investe in arte, a differenza di altri tipi di investimento, deve farsi carico anche di altri ed elevati oneri quali il rischio di danneggiamento, di deterioramento, di furto, incendio e distruzione dell’opera. Una serie di fattori di rischio che potrebbero determinare gravose perdite fino all’annullamento completo dell’investimento sostenuto.
Tuttavia, data la sua poca affinità coi classici asset di investimento, l’arte rimane un’ottima scelta per la diversificazione del rischio di portafoglio. Questo almeno sulla carta. Infatti, quello artistico rimane un mercato complesso, caratterizzato da ampie regioni di penombra e difficilmente indagabili. Per poter operare all’interno di questo mercato è quindi imprescindibile acquisire un adeguato expertise e le giuste competenze che sappiano guidare corrette scelte di investimento.

Alla luce di quanto detto, sottolineiamo che sempre più numerosi sono gli operatori di settore che si adoperano per rendere gli investimenti artistici trasparenti e altamente regolamentati. Seguendo rigidi codici di condotta nelle negoziazioni dei beni, investendo anche nei segmenti più liquidi del mercato, facendo ricorso a canali di vendita trasparenti.
Come ogni investimento, investire in arte è certamente rischioso, ma può costituire un’ottima soluzione, soprattutto se si fa ricorso alle adeguate competenze in materia e se si affianca alla logica finanziaria anche una forte passione per ciò che si acquista. 


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Ecco perchè NON comprare nei MERCATINI DELL'USATO

  I mercatini dell'usato sono sempre stati visti ultimamente come accumuli di roba vecchia da dover piazzare da qualche parte, in sostit...