sabato 8 gennaio 2022

IPERREALISMO VS ARTE CONCETTUALE



Ora è il momento di parlare di una sfida all'ultimo sangue tra due discipline che si so no inseguite da decenni . La prima ambita dagli artisti dell'Arte figurativa da oltre un millennio, dove però è stata spodestata dalla fotografia . La seconda , nata nel novecento, ma nonostante la giovane età vanta opere degne di nota.

“Non sono quadri, non è possibile”. Sono queste le parole che cerchi di ripeterti appena scopri che le opere dell’iperrealismo appaiono così vere da non saperle distinguere dalle fotografie. Rimani incredulo e sorpreso di fronte alla capacità degli artisti appartenenti a questa corrente di riprodurre la realtà.

L’iperrealismo nasce dopo l’esperienza della Pop Art e si afferma intorno agli anni Sessanta negli Stati Uniti, per svilupparsi nel decennio successivo in Europa ed in Italia. Così come succedeva nella Pop Art, l’artista mostra al suo pubblico la realtà in modo oggettivo ed imparziale senza influenzare le sue opere, cercando di cogliere tutti i particolari più minuziosi per rendere il proprio dipinto il più reale possibile. 

Le immagini e le riproduzioni non nascono dall’osservazione diretta del pittore, ma da una fotografia che offre neutralità e la ricercata imparzialità dell’autore. A differenza della corrente artistica che ha reso famoso Andy Warhol, però, l’iperrealismo non si propone come critica consumistica della società di massa, ma solamente come una minuziosa riproduzione del reale.

L'arte concettuale è apparsa in Europa intorno agli anni 1960, si opponeva alle forme d'arte fino allora conosciute, che venivano giudicate ed apprezzate dalla società contemporanea, in base alle qualità dell'opera stessa e nella sua capacità di suscitare emozioni.

Gli artisti appartenenti a questa nuova corrente, sostenevano che l'arte non risiede nell'aspetto delle opere realizzate, ma nell'idea, nella parola o nel pensiero percorso per realizzare tale opera.

Le premesse più dirette dell’atteggiamento concettuale possono essere individuate soprattutto in alcuni movimenti in via di definizione già negli anni 1950 e agli inizi degli anni 1960: il New Dada e la Minimal Art.

Ora che le abbiamo analizzate nel dettaglio come farebbe un buon Vittorio Sgarbi (ma senza infilarci dentro la politica), possiamo avere un pò le idee più chiare . La prima o meglio l'arte iperrealista si basa sulla cura maniacale dei piccoli dettagli , compreso i riflessi nelle gocce d'acqua. La seconda si basa sulla forza del pensiero e sulla stimolazione delle idee a discapito del lavoro artigianale, talvolta affidato ad artigiani. dire che quando realizzo le mie opere seguo una via di mezzo. La parte figurativa serve per comprendere il messaggio, mentre i soggetti dipinti servono a stimolare la mente e l'intelletto . Tecnicamente sfrutto anche una parte impressionista per dare carattere alle opere , altrimenti lo stile iperrealista finisce con lo stancare la curiosità a discapito  dei concetti.

  


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